L’innata qualità e tutto il fashion style del cashmere!

Tra le fibre di origine naturale ed in particolare animale, chi non apprezza la soffice morbidezza abbinata al calore della pregiata lana di cashmere? I suoi filati sono nei mesi invernali dei preziosissimi – e purtroppo costosi, quando ci si orienta sulla miglior qualità disponibile – alleati per combattere i rigori invernali. Se volete però saperne di più anche sulla sua origine, continuate a leggerci!

L’origine delle proprietà della lana cashmere

Come tradisce il nome, la pregiatissima lana cashmere proviene dagli altopiani del Kashmir, una regione del subcontinente indiano dove le escursioni termiche tra la notte ed il giorno sono rimarchevoli. La specie autoctona di capra Hyrcus Blythi ha nel tempo sviluppato un mantello che fosse adatto ad affrontare entrambe le condizioni, di caldo e di rigido e brusco calo delle temperature: la lana che le ricopre è unica nel suo genere perché morbida, leggera ma al tempo stesso con delle proprietà isolanti senza confronti.
Quando l’uomo ne ha scoperto le peculiarità ha avviato lo sfruttamento di tale fibra, imparando a conoscere e selezionare la lana prelevata dalle diverse aree del corpo dell’animale. Il più pregiato e lussuoso è il vello che cresce sul ventre, non a caso definito anche “vello d’oro“. Questa è la fibra più morbida, calda e fitta ma soprattutto la più sottile, il che la rende perfetta per creare filati di spessore ridottissimo e quindi maglieria altrettanto sottile eppure estremamente calda: un maglione in cashmere, lo sappiamo bene, possiede quasi i crismi dello status symbol perché pur essendo leggero, poco ingombrante e sempre elegantissimo anche indossato sopra una camicia, assicura anche alte “prestazioni” nel proteggere dal freddo!

Selezione ed usi del cashmere

Il costo elevato di questi capi dipende non solo dalle proprietà, ma anche dalla complessità di raccolta e lavorazione della materia prima, se si considera che da ciascun animale possono ricavarsi tra i 100 ed i 200 grammi di pelo fine.
Questa lana grezza va sottoposta ad un complesso lavoro di pettinatura, selezione del fiocco in base alla lunghezza delle fibre, ed alla sua successiva trasformazione in filato da tessere.
In superficie il vello di questa preziosa capra è composto da fibre più lunghe e grezze, ma queste proprietà ne permettono l’uso nella realizzazione di complementi di arredo quali i tappeti, ma anche rivestimenti per divani o sofà e – nel caso di modelli extralusso – anche per particolari sellerie di automobili.

Un primato italiano

Un primato italiano, tra i tanti della nostra industria manifatturiera ma in questo caso non conosciutissimo al grande pubblico, riguarda proprio la trasformazione della lana in cashmere pregiato.
Siamo i primi al mondo, con la presenza delle più rilevanti aziende a livello mondiale coinvolte in un ciclo di produzione tanto complesso quanto impeccabile nei risultati, che sono sfruttati dalle più grandi maison per i loro capi.

Vogliamo spendere infine due parole sulle modalità di conservazione di questa fibra delicatissima, che è altamente consigliato lavare solo a mano per mantenerne intatta la morbidezza, con il trucchetto di aggiungere qualche goccia di aceto bianco in fase di risciacquo. Lasciate perdere la lavatrice se non è strettamente necessaria… ma in tal caso, bisogna optare sempre per il lavaggio più delicato, breve e quasi senza centrifuga.

Calore, protezione, istinti fashion, usi molteplici… cosa altro si può desiderare da un filato?

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