A Pasqua, uovo o colomba?

Il coronamento dei lauti pranzi delle festività pasquali in arrivo è da decenni composto da un dualismo che non è per forza di cose alternativo: i più ghiotti e chi avesse ancora “spazio” dopo tante portate potranno anche scegliere entrambi, l’uovo pasquale e la colomba, e regalarsi così momenti di gusto e piacere gastronomico a volontà.

Se però siete tra quelli che amano conoscere la storia e la tradizione di ciò che si mangia nelle ricorrenze, ed alcuni dei precisi simbolismi legati ai tipici dolci di una festività che pur cadendo ogni anno in una data diversa perché determinata da complessi calcoli sulle fasi lunari, è comunque l’emblema della rinascita primaverile e dà l’avvio ad una stagione rigenerante, proviamo a scoprirne le origini.
Un quesito che spesso ci si pone è quale dei due simboli, l’uovo o la colomba, abbia la storia più antica, e per scoprirlo dobbiamo attraversare ambiti che vanno ben oltre i soliti spazi culinari.

La tradizione dell’uovo pasquale

L’uovo in generale è per sua stessa natura, e da sempre, elemento beneaugurante per eccellenza, simboleggia l’origine di ogni cosa a partire dalla vita, come perfetta metafora. Sembra che la tradizione culinaria dell’uovo di Pasqua sia leggermente più datata, con alcuni che ne attribuiscono l’origine alle celebri e preziose uova di Fabergé, gioielli orafi che solo in seguito si sono evoluti nell’uovo commestibile come oggi lo riconosciamo; alcuni altri parlano addirittura di XVIII secolo, fino ad un’evoluzione nel classico uovo di cioccolata con sorpresa le cui prime tracce risalgono al 1920.

L’invenzione della colomba

La colomba, simbolo di pace e di prosperità sulla quale santi, re e regine si sono contesi il primato, nella sua versione dolciaria è invece opera di un celebre pubblicitario: negli anni ’30 Dino Villani suggerì alla Motta di modificare i macchinari con i quali si produceva il panettone per creare un nuovo dolce, legato per l’appunto a tradizioni pasquali ed al senso generale di rinascita.

Chiarito l’aspetto dei dolci che conosciamo ai tempi attuali, tutto il resto della questione non è semplice da risolvere, anche per l’estremo carico simbolico che proprio l’uovo, in quanto cellula germinale “ex-ante”, porta con sé. Siamo proprio sicuri che senza una risposta certa non siamo in grado di gustarci tutto ciò di buono che la cucina ha da offrirci a Pasqua?

 

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