Profumarsi è di certo un gesto di narcisismo e di soddisfazione personale, ma anche un momento di apertura e di condivisione. Molto spesso lo si fa per comunicare qualcosa su di sé, sul proprio carattere o sull’umore della giornata, per cui la fragranza che si indossa non riesce proprio a restare nell’alveo dell’intimità: le molecole olfattive viaggiano, si dispiegano, raggiungono gli altrui recettori e parlano il loro linguaggio mai banale.

In più, sembra essere venuto meno il criterio della fedeltà ad un singolo profumo: soprattutto le donne amano sperimentare e variare, anche durante l’arco della stessa giornata in alcuni casi estremi, per associare le fragranze ai loro doversi stati d’animo.
È cambiata la società ed è cambiato il modo di profumarsi, lo riscontra anche François Demachy, l’abile maestro profumiere che firma i profumi Christian Dior e che per il suo sbarazzino e sensuale profumo Joy ha avuto una musa ispiratrice spontanea ed istintiva come la bellissima Jennifer Lawrence.

 

Joy è nato dal desiderio di raccontare la più individuale ed ondivaga delle passioni, la gioia, e lo fa con un bouquet luminoso e deciso che non si nasconde mai e rivela subito il suo carattere per imprimersi come una riconoscibile scia. Tale persistenza è stata ottenuta con un’intensa ma soffice base di muschi, punto di partenza di una costruzione olfattiva che culmina negli ingredienti preferiti da Demachy, vale a dire il gelsomino e la rosa, ma che viene anche reso più ritmato da alcuni sentori agrumati, per un avvolgente abbraccio floreale.
L’istintività dei moti di gioia è messa così in primo piano, e non poteva andare diversamente sapendo che, per la scelta delle note compositive del suo profumo così esuberante, sono state vagliate le reazioni della stessa Jennifer Lawrence, che ha fatto “da cavia” nell’annusare le mouillettes ed ha contribuito col suo parere ad allestire questa fragranza allegra ed esplosiva, racchiusa in un flacone che ne rispecchia tutta la vitalità.