Lo strano e colorato caso di Desigual

Un marchio di abbigliamento che tantissimi italiani hanno imparato a conoscere ed apprezzare per le sue stampe sempre briose e colorate, prima ancora che fosse distribuito nel nostro paese, ha sede in Spagna, e più precisamente a Barceloneta, in un edificio posto davanti al mare.

Avete senz’altro capito che stiamo parlando di Desigual, un brand in assoluta controtendenza nel suo settore di riferimento negli ultimi anni, forse proprio per la sua capacità di “intercettare” le emozioni dei clienti con i suoi capi sempre coloratissimi e riconoscibili collezione dopo collezione. Del resto il motto di questa azienda, che è stata l’unica nella cosiddetta fascia media a crescere dal 2008 in poi è “La vida es chula“, la vita è divertente: da quando i suoi store hanno invaso lo Stivale, quest’ultimo è cresciuto fino a risultare il terzo mercato europeo per Desigual, grazie ai suoi prezzi accessibili combinati con una buona qualità dei tessuti utilizzati per abiti, t-shirt e pantaloni.

La sede di lavoro di Desigual è un ambiente fresco e giovanile nello stile, dove nessuno ha la postazione fissa ma cambia scrivania ogni giorno, per favorire la circolazione delle idee e la condivisione delle esperienze: qui nascono i disegni per tutti i capi e solo quelli, perché la loro realizzazione materiale è dislocata per l’80% in paesi asiatici, il che non deve necessariamente far storcere il naso.
Desigual infatti controlla con attenzione che le aziende partner lavorino in regimi adeguati sia in fatto di retribuzione che di età dei lavoratori, e lo fa in maniera attiva anche con visite non preannunciate.
Solo questa strategia ha permesso al marchio di vendere oltre 22 milioni di articoli nel solo anno 2012, mantenendo dei prezzi dall’altissima concorrenzialità.

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